Stage Tecnico Nazionale - Bellaria Igea Marina, 27-30 agosto 2018 |
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Il 29 e 30 agosto a Bellaria-Igea Marina si č svolto - come ormai consuetudine - lo stage dellISI (Istituto Shotokan Italia), rivolto ai Tecnici e Agonisti F.I.K.T.A. (Federazione Italiana Karate Tradizionale e Affini). LlISI č Ente Morale, riconosciuto dal Presidente del Consiglio dei Ministri, che si occupa di diffondere in Italia i principi del Karate Tradizionale. Docente dei due giorni di studio e aggiornamento č stato il M° Hiroshi Shirai, caposcuola della FIKTA , la cittā Igea Marina, lo ha nominato cittadino onorario. I partecipanti vengono suddivisi in due palestre in base al grado. Gli atleti cinture nere primo e secondo dan sono stati affidati al M° Tatsuke Watanabe che ha incentrato linsegnamento sul concetto di karate-do (via del karate). Approfondendo lo studio del karate, con l'obiettivo il miglioramento della persona in tutte le sue dimensioni. Lo stesso obbiettivo ha perseguito il M° Shirai che, davanti ai numerosissimi tecnici cinture nere da terzo dan in poi - il maestro ha sottolineato la differenza che passa tra allenare solo il fisico e allenare il corpo assieme alla mente e al cuore. Questo studio dice il M° Shirai deve essere effettuato su tecniche perfettamente conosciute, in modo da spostare la concentrazione sul superamento dei propri limiti. Il M° Shirai ha perciō guidato i partecipanti tra gli elementi padroneggiati da tutti, di kihon (tecniche fondamentali) e kata (combattimento codificato), modificandone radicalmente la lettura. Cosė, la stabilitā dellappoggio e il movimento delle anche, che danno sostanza a tutte le posizioni e a tutte le tecniche di karate, rappresentano la base su cui costruire il miglioramento, cercando maggiore rapiditā, forza e sopratutto realtā. Il terzo kata Heian San Dan, conosciuto anche dalle cinture gialle, e il kata Jitte adatto alle cinture nere secondo dan e oltre, sono stati riorganizzati in nuove sequenze, le cui caratteristiche fondamentali sono lincredibile efficacia (bunkai: applicazione) e la ridistribuzione nello spazio, che si allarga in tutte le direzioni (happō: otto direzioni). Questi allenamenti hanno lo scopo di spingere i praticanti oltre le loro abitudini, impegnando le loro menti e sfidandoli a concentrare la loro volontā in una pratica pių impegnativa. Il monaco buddhista Mitsutaka Koso, nel suo intervento, riprende il tema dello stage, riportandolo a due precetti ben noti ai praticanti di Karate Tradizionale: Il karate č via per migliorare il carattere prima regola del Dojo Kun (regole di palestra) e Il karate si pratica per tutta la vita. Intendendo che a tutti č data loccasione di migliorare, secondo le qualitā e le caratteristiche di ognuno. Un uomo migliore č un uomo pių vero e consapevole perché approfondisce il suo sapere. Rappresenta cosė un bene non solo per sé stesso ma per la comunitā in cui opera e dunque, secondo il concetto buddhista che vede tutti legati in una infinita rete, per tutta lumanitā. E, a riconoscimento di chi non ha mai interrotto la propria ricerca e studio del karate tradizionale, lo stage si č chiuso con il conferimento dei diplomi di sesto e settimo dan. |
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